Due fratelli, due differenti percorsi - Martino e Alberto Piazza.

92) Alberto Piazza, Angelo annunciante, Milano, collezione privata

94) Alberto Piazza, Vergine Annunciata, Milano, collezione privata

93) Alberto Piazza, Vergine col Bambino e San Giovannino, gia Vienna, collezione Lederer
l’individuazione di alcuni dipinti che presentano caratteri lombardo-liguri non corrispondenti ad alcun altro pittore, costituiscono i giusti antefatti al percorso di Alberto che stiamo ricostruendo. Si viene così a configurare una personalità tutt’altro che arcaizzante o ritardataria, per nulla statica, quanto particolarmente attenta alle continue sollecitazione culturali cui è sottoposta tra lo scadere del Quattrocento e i primi decenni del nuovo secolo. Dunque, un artista di primo piano nel panorama culturale del ducato milanese, i confini del quale saranno ancora soggetti a successivi ampliamenti. Sono più che mai convinto che a lui vadano riconosciute le tre tavole di predella con le Storie di Santo Stefano (Torino, collezione privata, figg. ), l’altrettanto prossima Presentazione al tempio (attuale ubicazione ignota, fig. ), insieme all'Adorazione del Bambino (Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco, fig. ).(122) Ad esse si associa il ciclo di affreschi con le Storie della Vergine che decora la chiesa dell’Immacolata Concezione a Rivolta d’Adda, in cui si legge la data 1506 (123). L’Adorazione dei Magi /fig. / e la Fuga in Egitto sono gli episodi che meglio suggeriscono il nome di Alberto per una serie di caratteri che ricorreranno anche in seguito. Contemporanea agli affreschi rivoltani è infatti l’Adorazione della Pinacoteca del Castello Sforzesco, in rapporto così stringente che i personaggi ne ripetono gesti e atteggiamenti; il risultato è certo più gracile e corsivo rispetto al robusto impianto formale successivo, ma è già insita la tendenza alle forti caratterizzazioni. Questo nucleo iniziale si salda ad altri due dipinti inediti di fondamentale importanza. Si tratta delle figure intere di San Pietro e San Giacomo maggiore dipinte sullo sfondo di paesaggio nei due pannelli /figg. / che facevano certamente parte di un complesso pittorico più ampio.(124) La stesura del colore li avvicina a quella osservata nelle tre tavolette, con una materia pittorica come 'squamata', applicata a macchie in una tecnica particolarmente espressiva che non pare ancora ben assimilata ma che sorprende per la schiettezza e il vigoroso realismo. Nel bilanciamento del capo e nella posizione degli arti inferiori il San Pietro si compone sull’esempio del Battista di Carlo Braccesco dipinto per il polittico del Santuario di Montegrazie. Anche l'andamento delle pieghe e il forte risalto realistico corrispondono al prototipo ora indicato, che non è estraneo neppure al San Giacomo, la cui occhiata arcigna e severa è in stretta sintonia con le espressioni di alcuni Santi come il Cavaliere del registro superiore di destra. Come non vanno dimenticate le tempere nella parrocchiale di Levanto.(125) Sono ugualmente prossimi all’autore

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