Due fratelli, due differenti percorsi - Martino e Alberto Piazza.

1) Martino Piazza, Madonna col Bambino e San Giovannino, ubicazione ignota, già Treviso, collezione Bortolan

2) Martino Piazza, San Giovanni Battista alla fonte, Londra, National Gallery

3) Martino Piazza, Adorazione del Bambino, Milano, Pinacoteca Ambrosiana
Il desiderio di affrontare nuovamente l'argomento trattato fin dalla tesi di laurea (1), nasce dall’intenzione di voler riassumere nel suo complesso e con il completo supporto delle immagini le novità cui sono giunto. In quel testo era già chiaramente enunciata e precisata la distinzione e la nuova cronologia di entrambi i pittori che qui si ribadisce con una più organica esposizione e con le aggiunte venute alla luce nel corso degli approfondimenti svolti in questi anni. Allo studio della situazione artistica lodigiana ho anche dedicato il successivo periodo trascorso alla Fondazione Longhi, ampliando il raggio delle conoscenze, riassunte nel volume che si apre con la pittura a Lodi (2). Oltre a questi interventi, le mie proposte circa la distinzione delle due personalità sono state anticipate in altre occasioni (3). Distinzione della figura di Martino da quella del fratello Alberto che i curatori della mostra (4) hanno poi accolto nella sua totalità. Presupposto fondamentale per l’esito positivo della ricerca è stato il tipo di impostazione del problema: affrontato rigorosamente da zero, 'ex novo', prendendo in considerazione e valutando con scrupolosa attenzione ogni aspetto di quella che veniva considerata la bottega dei Piazza, ai loro tempi detti anche “Toccagni”. L’intenzione di orientare le ricerche verso un campo così incerto com’era quello dei fratelli Martino e Alberto (o Albertino) Piazza da Lodi, minato da errori d'interpretazione trascinatisi fino ai nostri giorni e a proposito dei quali le notizie certe sono così avare, è sorta dall’ipotesi di due percorsi artistici ben distinti. Tale personale convincimento si fondava sulla constatazione della sostanziale omogeneità di intenti e di stile alla base delle principali opere rimaste nel territorio lodigiano, tradizionalmente riferite ai fratelli Piazza e da quasi due secoli a questa parte concordemente attribuite dalla critica ad entrambi i pittori. Anche se vennero più volte sollevati dubbi e le oscillazioni sul prevalere dell’uno o dell'altro avrebbero dovuto segnalare una situazione tutt’altro che appianata, le ipotesi avanzate su quello che doveva essere il loro percorso non potevano risultare più discordanti. Costoro sono stati considerati attivi nella medesima bottega e autori in collaborazione delle opere che si conservano nel lodigiano a partire dagli studi ottocenteschi sino al più recente volume monografico.(5) Il tentativo, quindi, di erigere un definitivo spartiacque, dopo i molteplici e per lo più fuorvianti orientamenti della passata storiografia, mi ha consentito di riproporre in tutta la sua complessità e vivacità culturale la situazione artistica lodigiana. Proprio verificando la coerenza che contraddistingue entrambi i nuclei di opere, sono giunto alla distinzione di due linee pittoriche che, seppure vengano ad intrecciarsi,

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