Giovanni Agostino da Lodi ovvero l'Agostino di Bramantino: appunti per un unico percorso

7) Giovanni Agostino da Lodi, Martirio di San Sebastiano, prima della pulitura e della riduzione della tavola

8) Giovanni Agostino da Lodi, Martirio di San Sebastiano, collezione privata
svolse la propria attività, oltre a Venezia? A queste domande cercherò di rispondere ripercorrendo le tappe fondamentali, segnalando via via le novità a cui sono giunto, cercando di puntualizzare, se è possibile, i termini cronologici e proponendo una serie di nuove interpretazioni nel contesto del discorso sugli inediti che presento. Giovanni Agostino dovette nascere intorno al 1470 e, considerata la sua origine lodigiana, non è escluso che il giovane artista abbia avuto modo di seguire le vicende iniziali del principale cantiere aperto in quegli anni a Lodi, quello del Santuario dell'Incoronata, i cui lavori iniziarono nel 1488 attirando artisti e maestranze di prestigio. (38) Il pittore, comunque, si dovette presto allontanare dalla città natale, in quanto i suoi dipinti non testimoniano alcun rapporto con la tradizione locale (39) e altresì dimostrano una formazione quasi certamente avvenuta a Milano. Le sue opere più antiche o per lo meno supposte tali, riconoscibili anche grazie ad un più profondo legame culturale con quest'ultimo centro, lasciano trapelare elementi sufficienti per ipotizzare un apprendistato svolto nell'ambiente milanese, tra l'assidua frequentazione e la continua osservazione delle opere del Foppa e del Bramante, del Butinone e dello Zenale ma, soprattutto, di Leonardo e del Bramantino. Agostino guarda alle fondamentali novità degli anni Ottanta e, ancor più, a quelle del Novanta, formando il proprio stile in stretto contatto con modelli d'avanguardia come l'Ultima Cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, l'Argo del Castello Sforzesco e gli affreschi con gli Uomini d'arme di casa Panigarola (Milano, Pinacoteca di Brera). Questa fase è testimoniata dalla tavola firmata ricordata poc'anzi, raffigurante probabilmente due teste di Santi (40), come pure non mancano di documentare un simile inizio le opere che spettano ai primi anni del soggiorno veneziano. Non sono note né la data né le ragioni del suo arrivo in laguna, ma ciò dovette avvenire durante l'ultimo lustro del Quattrocento, verso quello stesso '95 posto giustamente in rilievo dal Ballarin (41) a proposito della concentrazione di artisti e di eventi culturali che si verificò a Venezia. Come ha correttamente rilevato il Lucco (42), va anticipata la datazione della Pala dei Barcaioli del traghetto di Murano (già nella chiesa di San Cristoforo della Pace ed ora in San Pietro martire a Murano); il ritrovamento dell'accordo, stipulato il 25 marzo 1492 dai confratelli con i padri di San Cristoforo per la fondazione della Fraglia (43), conferma che l'esecuzione del dipinto può essere avvenuta ancora entro il Quattrocento. Quest'opera va anzi considerata tra le più antiche eseguite in Laguna, insieme al pannello con l'Angelo

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