Giovanni Agostino da Lodi ovvero l'Agostino di Bramantino: appunti per un unico percorso

15) Giovanni Agostino da Lodi,Salita al Calvario, Praga, Národní Galerie

che l'artista lodigiano sia l'autore di una serie di altri disegni, più direttamente legati ad opere del maestro di Vinci, per i quali tornerò in seguito sull'argomento. Per i motivi ora esposti, l'arrivo a Venezia di Giovanni Agostino avvenne probabilmente in anticipo rispetto al passaggio di Leonardo che, com'è noto, giunse nella città lagunare nel 1500, dopo essere transitato dalla corte dei Gonzaga a Mantova. Mi riferisco in questo caso al primo passaggio documentato dell'artista toscano, senza per altro escludere la possibilità di un precedente viaggio che, in ogni modo, non dovrebbe aver lasciato un segno così marcato come è avvenuto con i più duraturi soggiorni veneziani di vari artefici lombardi quali Andrea Solario, gli scultori Lombardo e il nostro pittore. Per questa ragione Giovanni Agostino dovette effettivamente anticipare agli artisti veneziani il linguaggio espressivo di Leonardo e, come abbiamo visto analizzandone il bagaglio culturale, non solo quello. Tra costoro anche il giovane Giorgione potrebbe aver partecipato al dialogo veneziano sugli argomenti e i modelli lombardi d'avanguardia e, a questo proposito, ho alcuni elementi per ritenere che negli anni a cavallo di secolo quest'ultimo fu in rapporto con il Lodigiano. Non è mia intenzione né questa è la sede adatta per entrare nel merito delle complesse questioni inerenti la formazione di Giorgione, anche se le osservazioni che seguono potranno aprire la discussione a nuovi orizzonti e ad inedite prospettive per questo aspetto poco chiaro del percorso del maestro di Castelfranco. Per quanto riguarda i dipinti di paesaggio che dovrebbero appartenere agli esordi di Giorgione, il controverso Omaggio al poeta (Londra, National Gallery) (50) sembra essere verosimilmente il più antico e parrebbe precedere di qualche tempo i risultati stilistici manifestati nei pannelli della Galleria degli Uffizi (Firenze) con la Prova di Mosè e con il Giudizio di Salomone. Proprio a proposito di questi ultimi due dipinti si vuole proporre il risultato di alcune osservazioni, già sinteticamente anticipate (51): le figure che compongono la Prova di Mosè (ill. ), come già più volte indicato da Fiocco, Longhi e Pallucchini (52), danno l'impressione di essere state realizzate con l'intervento di un diverso artista. I visi del gruppo di uomini sulla destra sembrano stilisticamente differenti dagli altri certamente eseguiti da Giorgione, come dimostrano le figure dei due portatori e delle due donne innanzi a loro, così simili a quelle dipinte nel sopra citato Omaggio al poeta e alla giovane donna che allatta, nella Tempesta (Venezia, Galleria dell'Accademia); l'aspetto sorprendente è, invece, l'assoluta somiglianza di almeno tre volti di personaggi presenti nel quadro degli Uffizi

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