Giovanni Agostino da Lodi ovvero l'Agostino di Bramantino: appunti per un unico percorso

26) Pittore seicentesco, copia delle Sante Apollonia e Agnese, Pavia, Certosa, Museo

suo complesso provenga dalla Cappella dedicata alla Maddalena, una delle tre che a quest'epoca, all'interno della chiesa, risulterebbero sprovviste della pala d'altare (78). Ipotesi che non mi sento di condividere in quanto non è escluso che il complesso pittorico sia stato eseguito per una collocazione non segnalata dalle antiche fonti, che potrebbe essere anche esterna alla chiesa (79). La tavola centrale del trittico, già ricordata come Circoncisione nel manoscritto braidense, va identificata con la Presentazione al tempio attribuita ad Ambrogio Bergognone dal Carotti (80), prima di essere correttamente restituita allo Pseudo Boccaccino da Suida (81); quest'ultimo, pur ricordando la copia su tela sopra l'altare della Cappella Ducale della Certosa, ove tuttora questo quadro si trova, non la mette in relazione con le altre due tele presenti nelle sale adiacenti e non ipotizza neppure la sua primaria collocazione in questo contesto. L'altro pannello laterale, quello sulla destra, va definitivamente identificato nella piccola tavola normalmente conosciuta come Santa martire, pubblicata dal Berenson già con il riferimento alla Pseudo Boccaccino e ribadita da Suida (82), senza che ne venisse constatata la relazione con la rispettiva copia alla Certosa. Durante il periodo della stesura di questo testo mi è stato possibile visionare il pannello in questione mentre si trovava in restauro; malgrado il proprietario non abbia voluto procedere ad una completa pulitura della superfifie pittorica, ho potuto constatare che sotto il pesante strato di ridipintura vi sono effettivamente le tracce della composizione autografa, raffigurante le Sante Agnese ed Apollonia che conosciamo nella loro completezza tramite la copia. Lo stato attuale del paesaggio e di parte del cielo sono aggiunte ottocentesche che integrano il dipinto di Agostino: celano il profilo dell'altra Santa insieme al capitello e alla ciocca di capelli che scende lungo la spalla alla sinistra di Sant'Agnese, mentre il viso e l'abito della martire con la pulitura hanno riacquistato effetti cromatici di stupenda brillantezza, per altro già segnalati dal Salmi (83), nella tonalità lilla del manto e nell'arancio vivo della veste. I frammenti autografi delle tre tavole rappresentano unicamente la parte centrale delle scene ideate con i personaggi a figura intera, inseriti, per quanto riguarda i due laterali, in un loggiato con lo sfondo paesaggistico e altrimenti all'interno di un tempio. La differente ambientazione proposta nei pannelli laterali rispetto a quello centrale, ad un rapido esame può porre in dubbio la ricomposizione che sostengo in questa circostanza; malgrado l'insolito abbinamento e la differente foggia dei nimbi che cingono il capo di Maria e di Giuseppe, rispetto agli altri Santi, questo assemblamento va senz'altro

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