Spunti sulla diffusione di un tema leonardesco tra Italia e Fiandra sino a Lanino

Napoli (Pinacoteca di Capodimonte) (30) /ILL /, in quello a Vienna (Akademie der Bildenden Kunste, n. 464) e nell'altro già a Bruxelles, presso Robert Finck (31) /ILL / la colomba dello Spirito Santo lascia intendere che siamo di fronte ad una scena sacra, nelle ben più numerose versioni che si rifanno all'opera commissionata dall'importante banchiere di Amsterdam Pompejus Occo (Chicago, The Art Institute) /ILL /, si verifica l'accennato mutamento in un contesto architettonico inventato su modelli italiani (32). Nella versione orizzontale dell'Aia (Mauritshuis) la decorazione a medaglioni raffiguranti Antigone ed Edipo, come Amor filiale, Didone ed Enea, come amore passionale, rende esplicito il passaggio a soggetto meramente profano, mentre nel pannello di Weimar (Kunstsammlungen) l'interpretazione umanistica si spinge a creare un'Allegoria dell'amore tra gli uomini' (33). L'interessante esempio di un anonimo maestro fiammingo della metà del secolo testimonia dal vero l'altrettanto fortunata diffusione che il tema ebbe nella bronzistica (34)/ILL /, altrimenti documentata attraverso i modelli di questo soggetto che possiamo individuare nelle opere seicentesche riproducenti interni di abitazioni con collezioni d'arte e 'cabinet d'amateur'. Tralasciando la lettura delle variazioni iconografiche intervenute lungo questo processo, va comunque rilevata l'arida degenerazione che in esse si attua; anche per motivi storico-religiosi il tema viene così secolarizzato attraverso la trasformazione dei personaggi in semplici fanciulli nudi. Senza voler affrontare nella sua interezza un aspetto così ampio, tengo però a tracciare le linee principali della fortuna riscossa da questo tema nelle Fiandre, tale da far ritenere al Clark (35) che l'originale di Leonardo vi fosse stato inviato. Secondo Friedländer (36) e la Mund (37) l'ipotesi più probabile farebbe risalire a Joos van Cleve l'importazione dell'idea a seguito del suo soggiorno italiano, quando durante il primo lustro del Cinquecento si trovava a Genova. Se per Marani questa via sembra la più probabile, lo studioso avanza anche l'alternativa di una diffusione avvenuta in Francia, durante il soggiorno di Joos van Cleve nel 1528 presso la corte di Francesco I, nella cui raccolta esisteva un dipinto di questo soggetto citato in un elenco dell'anno successivo (38). Anche nell'inventario del 1516 dei beni di Margherita d'Austria, reggente dei Paesi Bassi, è ricordato un quadro analogo (39). L'apporto e i contatti delle novità leonardesche sull'arte fiamminga sono in particolare noti grazie alle interpretazioni di Quentin Massys e di Joos van Cleve, per il tramite di quadri emblematici quali la 'Vergine col Bambino e l'agnellino', del Museo di Poznan, e la 'Sacra Famiglia' del Museo di Manchester /ILL /, chiaramente ispirati a due prestigiosi prototipi vinciani, rispettivamente alla 'Sant'Anna con

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