Spunti sulla diffusione di un tema leonardesco tra Italia e Fiandra sino a Lanino

nel 1513 il soggetto fosse già in uso, conosciuto e richiesto. Inoltre, accanto a questi quadri, Marco utilizza ancora il medesimo cartone per raffigurare i bambini nella 'Vergine che benedice i due fanciulli' /ILL /, dal Berenson ritenuta "Homeless" quando la rese nota, ma che è quella appartenuta alla collezione parigina del Conte Abbé Thuélin, come la menzionava già Suida (22), in funzione della riproduzione Giraudon del 1931, che qui illustro. Oltre alle versioni mostrate, nell'ambito milanese dei seguaci non si può dimenticare l'interpretazione fornita da Bernardino Luini nella 'Sacra Famiglia' del Prado (Madrid), ritenuta in passato la più antica derivazione del tema (23), come la mediocre redazione della 'Madonna col Bambino e San Giovannino' di Bernardino de' Conti (Milano, Pinacoteca di Brera) (24) Ad esse si aggiunge l'interessante interpretazione del tema proposta dall'artista lodigiano Martino Piazza, la cui adesione ai modelli leonardeschi è un'acquisizione dovuta agli studi svolti da chi parla fra il 1983 e l'85 (25). Ho potuto far riemergere la personalità di questo artista grazie alla distinzione che ho rilevato esistere rispetto ai modi del fratello Alberto. Di Martino emergono soprattutto l'eclettismo nella scelta dei soggetti, sulla proficua lezione leonardesca, e l'attitudine all'interpretazione del paesaggio secondo una personale visione ottenuta dalla fusione di elementi leonardeschi, di Giovanni Agostino da Lodi e nordici, sia fiamminghi che tedeschi, tale da renderlo proprio per questo aspetto, come ho già avuto modo di sottolineare, una delle personalità più significative nel panorama milanese degli inizi del secolo. Accanto al calore materno che in essa si respira, la 'Madonna col Bambino e San Giovannino che si abbracciano' (Budapest, Museo di Belle Arti) /ILL / è un'opera emblematica della sua raffinata capacità di pittore di quadri devozionali, come pure accade anche in una diversa versione meno poetica, con gli stessi personaggi, monogrammata con il suo tipico simbolo ad iniziali intrecciate (collezione privata) (26) /ILL /. Alla prima soluzione iconografica si lega la versione riferita dalla Ottino Della Chiesa al Luini (Milano, collezione privata) /ILL / (27), di cui esiste anche il disegno preparatorio conservato agli Uffizi (n. 14565 F) (28). Accanto alla diffusione milanese il tema ebbe parecchio riscontro su alcuni artisti contemporanei attivi nelle Fiandre, in particolare ad Anversa, città che aveva assunto il primato artistico agli inizi del Sedicesimo secolo proprio in funzione di un'egemonia economica ormai acquisita (29). Così come la conosciamo attraverso le repliche di Marco d'Oggiono, la rappresentazione dell'abbraccio viene riprodotta integralmente nelle botteghe di Quentin Matsys e di Joos van Cleve, mutandone però l'ambientazione. Se nel quadro di

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