Il Cristo risorto di Rutilio Manetti a Palazzo Pitti

"Paragone", 1979, n. 347, p. 69, ill. 55.

Relazione di restauro
La tela era applicata su di un tavolato trattenuto da un telaio fisso. La superficie pittorica era ondulata a causa del rilassamento della tela e per la sconnessione delle tavole di supporto; essa inoltre era perforata da numerosi chiodi conficcati sul dritto per fermare la tela al tavolato. La leggibilità dell'opera era compromessa da abrasioni, vernici fortemente ingiallite e ossidate, accumuli di sporco e ritocchi molto alterati e debordanti. Sollevamenti estesi e cadute di colore e mestica, già parzialmente risarcite con grossolane stuccature, si erano verificati soprattutto nella metà inferiore del dipinto. Dopo una prima pulitura, che ha rimosso solo la polvere e lo sporco di superficie, e la rimozione delle stuccature non recuperabili, il dipinto è stato sottoposto a un accurato consolidamento del colore. La reintelatura è stata eseguita a pasta, con il metodo tradizionale, e la tela è stata quindi montata sopra un nuovo telaio estensibile. Le vernici alterate sono state assottigliate e i vecchi ritocchi debordanti o troppo alterati sono stati rimossi. Dopo aver effettuato la stuccatura delle piccole e diffuse lacune, si è proceduto alla reintegrazione pittorica con colori a vernice; l'intervento si è concluso con la verniciatura finale.
R.Alzeni-E.Schorscher

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