Ancora su Marco d'Oggiorno

riccioli e i lineamenti ben disegnati, vestito con una scura tunicella bordata di bianco lungo la scollatura, il fanciullo si presenta con le tracce del nimbo crucifero dietro il capo che si distinguono sul fondo e caratterizzano il giovane personaggio. Tipica è la stesura compatta del colore, nonostante un impoverimento della materia pittorica, e l'interpretazione del volto con i caratteri fisionomici comuni alle opere del pittore originario di Oggiorno. Si veda ad esempio la 'Madonna del latte' ricordata poc'anzi (già Milano, Pinacoteca Ambrosiana) o il volto dell'angelo del Museo di Belle Arti di Budapest. Queste caratteristiche distinguono anche la figura del re Luigi nella tavoletta inedita segnalatami in una collezione tedesca. Si tratta con molta probabilità della parte superiore di uno dei pannelli mancanti al polittico un tempo nella chiesa del convento di Maleo. Tra le figure che mancano si ricorda infatti un San Ludovico nel registro inferiore insieme ad un San Bonaventura. Il santo è visto di profilo con lo sguardo rivolto verso destra e presenta i tipici lineamenti delle opere mature di Marco. A queste caratteristiche di stile, dove anche il fondale d'un azzurro terso, appena venato di nubi, corrisponde agli altri pannelli, si aggiunga l'identica misura della larghezza rispetto agli altri elementi dello smembrato complesso, conservati nella Pinacoteca di Brera e nella Galleria Arcivescovile di Milano. A conclusione di questa carrellata attraverso alcuni nuovi ricordi di Marco desidero segnalare un'opera particolarmente singolare nel panorama artistico della pittura rinascimentale. Si tratta di un dipinto a tempera e acquarello su seta che ritengo vada assegnato al nostro pittore. La singolarità consiste nel supporto, estremamente fragile e raro, che non consente il benché minimo errore in quanto vieta ripensamenti e cancellature, oltre che nella tecnica e nel soggetto. In uno spazio ridotto si presenta infatti il giovane 'Gesù viandante che porta con sé i simboli della passione' mentre cammina su uno spuntone roccioso e domina una vallata che sfugge all'orizzonte, solcata dal mare e con un edificio fortificato in primo piano. Liquida e sciolta negli aspetti naturalistici, la definizione si fa sottile nei contorni della figura e nelle parti anatomiche. Le mani e i piedi, e soprattutto il viso sono il segno determinante del loro autore, in quell'espressione assai frequente nel suo repertorio fisiognomico. Le gote e la bocca leggermente arrossate, le mani un poco grosse e nodose e i capelli a riccioli che inquadrano il profilo del naso con gli occhi scuri come olive. La veduta a volo d'uccello è stata più volte replicata da

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